domenica 20 maggio 2018

pc 20 maggio - LA SCRITTRICE INDIANA JACINTA KERKETTA DENUNCIA IL SILENZIO SUI MASSACRI CONTRO NAXALITI E POPOLAZIONI IN INDIA

Nei giorni scorsi la scrittrice, poetessa indiana Jacinta Kerketta, impegnata sui temi del saccheggio di terre, sfollamenti in India, è stata in Italia, per presentare in varie città - Venezia, Milano, Torino, Roma - il suo libro di poesie "Brace" dedicate al riscatto. 


In una lunga intervista fattale da Daniela Bezzi, Kerketta denuncia anche il massacro dei 37 maoisti e popolazione e fa un'analisi della violenza contro le donne.

Riportiamo questi stralci, invitando a leggere tutta l'intervista di , comparsa sul Manifesto/Alias del 5 maggio: "Dalla terra delle foreste" - Incontro con la scrittrice indiana Jacinta Kerketta - di Daniela Bezzi.

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"...un senso di viscerale appartenenza che nei miei versi si intreccia a fatti di inaudita brutalità... L’ultimo è di pochi giorni fa: decine di morti ammazzati, contadini innocenti, nell’ennesima battuta di caccia contro i naxaliti, in Bastar. Una guerra di cui nessuno parla da voi e che ha di nuovo traumatizzato quella terra di foreste da cui provengo...
...La politica cercherà sempre di dividerci, per dominarci meglio: hindu contro mussulmani, dalits contro adivasi, e all’interno del mondo adivasi ecco che stanno fomentando il risentimento contro i cristiani. Anche la violenza contro le donne rientra in questa strategia: non è solo violenza di genere, è violenza istigata per dividere ancor meglio uomini di comunità diverse che fino a ieri riuscivano a convivere e oggi conviene che siano in guerra, perché in questo modo ci si appropria più facilmente di territori che magari fanno gola – ed ecco che anche il corpo delle donne diventa campo di battaglia. Ma come dimostrano i corpi rimasti sul terreno nel massacro di pochi giorni in Bastar, questa è una guerra che non risparmia nessuno".

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